lunedì 16 febbraio 2009

La proposta di Matteo Lenzi (Bar Renzo)

Il nostro amico Matteo ha scritto alla lega biliardo la seguente missiva facendo una propsta di variazione del regolamento in merito all'abitudine di "dare il punto" all'avversario.
Chiedeva di aprire una discussione a tal proposito e, visto che la discussione è stata aperta anche nelle riunioni in lega, mi sembra carino che si possano sondare un po' le opinioni di noi giocatori, ecco perchè ve la propongo come articolo.
La lettera è la seguente:

PROPOSTA PER IL REGOLAMENTO DI GIOCO
Vorrei umilmente portare in commissione regolamento la necessità di vietare espressamente la possibilità di "dare il/i punto" senza che l'avversario tiri la/le sue ultime boccette. La mia, me ne rendo conto, potrebbe sembrare una proposta antisportiva, ma non lo è affatto e proverò a illustrarvi le ragioni. Parto dal presupposto ovvio che un regolamento debba regolare in modo semplice e chiaro l'aspetto tecnico del gioco e su questo non ci piove. Secondo me, però, perchè un regolamento sia veramente efficace e " giusto" deve prevedere e rendere impossibili le discussioni, le "liti" e anche solamente i malumori fra i giocatori. Uno dei motivi che generano più malumori nel mio bar, ma penso che sia lo stesso anche altrove, è legato alla pratica di " dare" il punto all'avversario. Capita infatti che un giocatore dia il punto all'avversario e che questo non renda la cortesia quando è il suo momento, generando discussioni sulla sportività dei giocatori che non sono mai belle. Siamo sicuri che lo sportivo sia colui che regala il punto? di quanti cm il punto va dato? va dato solo a inizio partita o anche quando è decisivo? ai migliori non capita mai di sbagliare un punto da principianti durante il gioco? solo l'ultima palla non la sbaglierebbero mai? Come si vede tutte domande che accendono liti tanto furibonde quanto inutili. Tutte domande motivo di frizioni che si potrebbero eliminare con un semplice articolo di regolamento: la mano finisce quando siano state tirate tutte le boccette dei giocatori. E' vietato assegnare il punto all'avversario senza che questo abbia tirato le sue boccette. La sportività si misura su altri comportamenti: accettazione della sconfitta, degli eventi sfortunati, la non irrisione dell'avversario, non approfittare di un ingiusto vantaggio. Sperare che l'avversario sbagli un tiro, anche se facile, non può assolutamente essere considerato antisportivo. è quello che facciamo ogni volta che il nostro avversario prende una boccetta in mano!!!saluti
Matteo Lenzi

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Par piasaìr, brisa! Cum fagh a venzer dåpp!!

Anonimo ha detto...

Partecipo volentieri all’invito e porto anche il mio contributo all’argomento che mi sta molto a cuore; argomento connesso poi, in senso più esteso, anche a tutti gli altri aspetti di correttezza e lealtà sportiva legati al ns. gioco.


Sono totalmente d’accordo con Matteo Lenzi e sono piacevolmente sorpreso di leggere che altri sono interessati all’aspetto “punti di accosto concessi sulla parola”, problema che vado sollevando da tempo e che pensavo fosse solo mio.
E’ da alcuni anni infatti che ho preso l’abitudine di non concedere in partita il punto (o i punti) all’avversario senza tirare, con il risultato di incassare sovente accuse di mancanza di sportività. Ma la sportività è un'altra cosa, come ben osserva Matteo Lenzi.

Sono quelle che chiamo le “false gentilezze” : l’avversario che ti concede il punto facile senza tirare è lo stesso che poi magari nel corso della medesima partita chiede immediatamente con grande tempismo “palla bruciata” perché con l’ultimo centimetro dell’ultima falange del dito medio hai appena toccato il panno o perché con la manica della maglia, nel ritrarre il braccio dopo il tiro, hai sfiorato una palla in gioco oppure ancora ti chiede per l’ennesima volta la misurazione di un punto palesemente tuo.
Ma il massimo della scorrettezza sono le perdite di tempo manifestamente cercate con chiaro intento ostruzionistico che non vengono mai sanzionate nonostante il regolamento lo preveda esplicitamente. Questo è un aspetto che non smetterò mai di sottolineare. Questa è vera antisportività.
A quando l’istituzione di un tempo massimo di intervallo di tiro?

Il problema di concedere o non concedere il punto sulla parola non è di secondaria importanza e genera spesso discussioni; d’altra parte non è nemmeno di facile soluzione.
Non appare infatti proponibile il tentativo di normare un criterio generico di concessione di punti “facili” senza giocare le boccette.
Quale potrebbe essere la distanza minima per la concessione del punto?
Dovrebbe variare a seconda del valore dei giocatori. Per un giocatore scarso 10/15 centimetri potrebbero essere pochi, per un “Master” viceversa tanti. Potrebbero esserci le strade di accesso per l’accosto intasate ed ecco che un punto “facile” diventa “difficile”.
Così come sarebbe senz’altro utopistico pensare di poter istituire una sorta di “gentelman agreement’s”, un accordo cioè non scritto tra giocatori, per garantirsi il punto “largo” senza tirare.
Quante discussioni ho assistito per un punto concesso da un giocatore e per uno altro non dato dal suo avversario alla medesima distanza dal pallino, nel corso della stessa partita (magari qualche mano dopo oppure alla fine del match) o peggio ancora per quello che chiamo la “finta concessione”: il giocatore che deve concedere il punto facile finge di distrarsi per poi aspettare il tiro di accosto dell’avversario; a tiro effettuato, magari sbagliato, ecco che inscena il finto rincrescimento: “il punto te l’avrei dato, pensavo che tirassi a qualcosa!”.

A mio avviso non resta allora che regolamentare così: “E’ fatto obbligo giocare sempre tutte le boccette a disposizione. Non è consentito in nessun caso concedere il punto all’avversario senza tirare. Le boccette non giocate vengono messe fuori gioco ed il punto (o i punti) è assegnato (o sono assegnati) al giocatore che ha eseguito l’ultimo tiro valido con la boccetta più vicina al pallino.”


Grandi saluti.

Alessandro Biagi
(La Sorella/The Sister)

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo, e non solo... Mi piacerebbe che, soprattutto durante le gare, gli arbitri ricordassero e facessero rispettare la regola secondo la quale quando "misurano" un punto, i giocatori DEVONO stare in silenzio e dietro il biliardo, in modo da non influenzare gli arbitri. Spesso i grandi campioni lo fanno... ci sara' un perchè???

Anonimo ha detto...

SONO DACCORDO SU TUTTO...BASTA CHE NON FATE PIù GIOCARE MUCCI..........quel pollastrone....m.a.

Anonimo ha detto...

Proposta sicuramente condivisibile e di buon senso, pero' si scontrerebbe con una mentalita' diffusa e radicata nel tempo; quindi, a mio avveso difficilmente applicabile.
Auguri a tutti di buon venerdi sera...

Anonimo ha detto...

Volevo fare una proposta sul regolamento: toglierei i punti aggiuntivi nell'accosto e farei 1=1 2=2 3=3 4=10.adesso con queste regole molte palle non vengono tirate perchè giustamente se hai i 6 facili perchè rischiare invece togliendo i 4 e 6 e magari mettendo i punti di sottocalcio doppi si vedrebbe tirare un pò di più. Per la bocciata stessa riga per tutti .Saluti Gabriele Neri(Bar Tipo)

Anonimo ha detto...

farfy sei il numero 1 !!! cocco

Anonimo ha detto...

sorella sei pesante, anzi........ pesantissimo.....